Il tempo di una settimana

Definire una settimana come “infinita” è il modo migliore per raccontarvi quello che è successo negli ultimi 7 giorni.

Per iniziare vi voglio raccontare un piccolo aneddoto. Come avete avuto modo di intuire, cerco di andare d’accordo con la tecnologia; o meglio, è una cosa che mi affascina molto e, spesso, mi piace “viverla” al 100%. Da qualche anno a questa parte cerco di integrarla in tutto quello che è la mia vita, “fisica”, cartacea… vera. La uso per “chattare”, per “socializzare”, per farvi conoscere meglio chi sono e per organizzare il mio tempo.

Mi soffermerò su quest’ultimo punto: l’organizzazione. Ho quattro agende: due sui dispositivi elettronici e due cartacee. Amo le matite quanto amerei una Apple Pencil se potessi permettermela.

La mia prima agenda, quella che controllo più di frequente, è quella del mio cellulare. Non so se avete presente ma quando la guardate in versione “mese”, una serie di puntini vi ricordano che, in quel giorno, qualcosa accadrà: una visita medica, un concerto, un evento a cui devi partecipare.

Ecco, la mia, di agenda, è stata piena di puntini questa settimana. Quella che invece aggiorno con maggior gusto è quella che è posizionata esattamente davanti alla mia scrivania: un’agenda che amo per la sua semplicità e che, nella mia follia, vorrei avessero tutti per poter segnare i propri impegni. E’ un’agenda da 3€ (se è tanto), una di quelle del famoso store danese “Tiger“. La trovo “geniale”: sette giorni in ogni pagina, da lunedì a domenica, fogli A4 orientati orizzontalmente, grafica fresca, colorata ma minimale: è proprio l’Agenda con la “A” maiuscola.

Ogni tanto appare qualche informazione tipo “Natale” ma nulla di così invadente, sia dal punto di vista estetico, sia dal punto di vista di “spazi” per poter appuntare i propri impegni.

Questa settimana sia le mie agende digitali, sia quelle cartacee, mi hanno ricordato di avere un sacco di “faccende” da sbrigare.

Lunedì sveglia presto, poi in giro per la città per chiacchierare di alcuni progetti in zona Porta Venezia a Milano.

Durante il percorso mi sono imbattuto nella campagna promozionale dell’imminente ritorno del programma “E poi c’è Cattelan”. In Piazza Oberdan ho “incontrato” una fantastica Ecto-1, la celebre Cadillac dei Ghostbusters, che scorrazzava, con la sua tipica sirena, durante le riprese video di alcuni sketch.

Beh, un inizio di settimana così può voler dire solo che sta cominciando alla grande.

Dopo aver “salvato il mondo” in Porta Venezia mi sono andato a preparare per la serata al Teatro Manzoni dedicata a “Wondy”. Non conoscevo la sua storia ma mi sono fatto raccontare da chi ne sa più di me di cosa si trattasse. Sono stato chiamato a dare una mano durante questo evento dalla mia amica, socia e manager, Cristina Di Canio che mi ha raccontato la storia di Francesca Del Rosso. Una ragazza conosciuta con il nome “Wondy” che, poco più che 40enne, ha lasciato questo mondo sperando e pensando di aver sconfitto la malattia che la graffiava da dentro. Suo marito, Alessandro Milan, ha deciso di ricordarla, e raccontare il suo modo di affrontare la vita, organizzando questo premio per la letteratura e l’arte: due discipline fondamentali nella vita di Wondy. Sul palco del Manzoni si sono susseguiti autori, ospiti d’eccezione, cantanti e musicisti a titolo gratuito per ringraziare Alessandro e ricordare Francesca. Un’esperienza davvero interessante.

Dopo una sana dormita e un’abbondante colazione, martedì sono andato a scoprire un posto che invito a visitare per la sua particolarità. Come vi ho già raccontato, a partire dal 13 marzo io e Mario Corallo, stiamo organizzando, con l’Associazione Culturale La Scatola, un corso di modellazione e decorazione ceramica (Ceramica101) presso il Creta Studio / Spazio404. Per questioni logistiche, martedì sono andato alla fornace Curti di Milano, una sorta di cascina, un parco giochi per ceramisti, in mezzo ai “palazzoni” di zona Famagosta.

Appena varcato il cancello mi è sembrato di entrare in un mondo parallelo: sculture e vasi di ogni forma e tipo mi hanno fatto strada negli acquisti, un giardino di creta e oggetti d’arte erano i miei accompagnatori. Un posto davvero magico.

Al ritorno, dopo aver incontrato il mio collega, sono tornato a casa per sistemare alcuni progetti web che sto seguendo e mi sono preparato per la riunione programmata con l’Associazione Culturale La Scatola.

Durante la serata abbiamo raccolto nuove idee per i prossimi corsi, eventi e serate. Siamo molto contenti di come ci stiamo muovendo, abbiamo delle buone idee e, presto, vi racconteremo cosa bolle in pentola.

Mercoledì, il suono della sveglia, alle 8:30 del mattino, mi ha ricordato che sarebbe iniziata una nuova giornata artistica. Mi sono diretto al Creta Studio / Spazio404 per la seconda lezione del corso Ceramica101 dove, con il collega Mario Corallo, ho passato un paio d’ore a creare e insegnare ai corsisti alcune nuove nozioni sulla creazione e decorazione della ceramica.

Il giorno successivo, giovedì, dopo aver passato il pomeriggio a farmi visitare gli occhi e scoprire che “ora ci vedo meglio” ho lavorato al sito dell’Associazione La Scatola e, nel pomeriggio, prima di tornare al corso di ceramica, sono passato a fare gli auguri di primavera e di compleanno a Stefano Ivan Scarascia, tastierista, giullare e “diamonicista” della Woody Gipsy Band e di alcuni miei brani de “Il tempo di un caffè” e del brano “Cosa vuoi che sia (feat. Woody Gipsy Band)” contenuto nell’ “Out-Tracks #2”.

Dopo i doverosi auguri a Stefano, il mio pomeriggio si è concluso nuovamente al Creta Studio / Spazio404 dove abbiamo tenuto la seconda lezione al secondo gruppo del corso di ceramica.

Nella notte tra giovedì e venerdì ho ricevuto la bella notizia che, la cover del brano “Milano” di Lucio Dalla, arrangiato dalla Woody Gipsy Band e cantato da me, è andato online su tutte le piattaforme di file sharing digitali. Devo dire la verità: aver registrato questo brano con la Woody mi ha aperto un mondo di sonorità vocali che non sapevo esistessero e non credevo di poter esprimere e sono molto soddisfatto del lavoro dei ragazzi che ci hanno registrato alla SAE di Milano e del mix e mastering di Enea Bardi al Love Bird Studio.

Il weekend è cominciato all’insegna della musica; venerdì sera sono stato da Germi, il nuovo locale di Manuel Agnelli (frontman degli Afterhours), nato dalle ceneri del famosissimo Cicco Simonetta, in zona Porta Genova a Milano.

Sono andato a sentire Ooopopoiooo un duo formato da Vincenzo Vitali e Valeria Sturba che, con i loro marchingegni elettrici ed elettronici, hanno raccolto l’attenzione di tutti in sala. Loop-station, effetti e soprattutto il Theremin sono stati la benzina di questo concerto davvero spettacolare tanto da raggiungere il tutto esaurito. Ho avuto il piacere di incontrare l’amico Kole Laca, tastierista del brano “Io che (feat. Omar Pedrini e Kole Laca” de “Il tempo di un caffè”, con il quale ho passato la serata raccontandoci le nostre novità musicali.

Il pomeriggio di sabato l’ho passato a fare prove in acustico de “Il tempo di un caffè” e a produrre un piccolo video promo insieme a Arianna Guastini per l’evento “E’ primavera! Spring Break Market” allo Spazio 404 dove ho suonato domenica.

Nella serata di sabato sono stato invitato all’ARCI Scuotivento di Monza per l’evento MasterPlan, un contest musicale ideato dall’etichetta indipendente IF Records e condotto da Alice Claire Ranieri e Cristina Di Canio.

Ospite d’eccezione della serata Omar Pedrini, con il quale ho passato tutta la sera tra chiacchiere e vino.

Domenica sveglia presto per fare gli ultimi ritocchi alla scaletta che ho suonato nel secondo pomeriggio all’evento organizzato da Creta Studio allo Spazio404 di via Bordighera a Milano.

Photo: Cristina Di Canio

E’ stato un evento ricco di arte, sotto tutte le sue sfaccettature: ceramiche di Mario Corallo, abbigliamento di MOVI (Monica Vitali), fiori e piante de Il giardino di Sarah, libri de La scatola lilla di Cristina Di Canio, abbigliamento di Laura Zuffo. Mi sono esibito in una scaletta di sei brani ripercorrendo alcuni tra i miei brani preferiti de “Il tempo di un caffè”.

E’ stata una settimana infinita ma sono davvero soddisfatto di come sia andata. Ora ne comincia una nuova e sono pronto a tutto.

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