Libertà obbligatoria - Teatro Menotti

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Libertà obbligatoria – Teatro Menotti

Libertà obbligatoria - Teatro Menotti

Details

Teatro Menotti, Via Ciro Menotti 11, Milano
Giugno 20, 2023
20:00
Spettacolo
Fondazione Giorgio Gaber

About Tour

“Libertà obbligatoria” di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

Con Enrico Ballardini, Sarà Bertalà, Gianluigi Fogacci e Andrea Mirò.

Arrangiamenti musicali di Andrea Mirò e Musica da ripostiglio.

Adattamento e regia Emilio Russo

Scene Federico Biancalani

Costumi Pamela Aicardi

Luci Andrea Violato

Assistente alla regia Chiara Callegari

Produzione Tieffe Teatro Milano

In collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber.

Musicisti:

Alessandro Centolanza – Chitarra

Gianmarco Straniero – Contrabbasso

Andrea Spampinato – Cajon e batteria

 

Dopo il successo di Far finta di essere sani, Emilio Russo affronta ancora un testo “storico” e controverso come Libertà obbligatoria del 1976 che contiene temi e contenuti assolutamente attuali, da rileggere a distanza di oltre 45 anni, con la percezione agrodolce di essere rimasti ancora lì con i nostri disagi, le inquietudini sociali e individuali, la falsa coscienza di molti, ma anche con la possibilità di risvegliare i sogni rattrappiti.

Pur con le dinamiche del teatro-canzone e quindi con la costruzione non convenzionale e contaminata del suo straordinario “fare” teatro mi piace considerare Giorgio Gaber come un classico da interpretare e, pur nella sua universalità, provare a contestualizzarlo

Nel caso di Libertà Obbligatoria – forse il suo spettacolo più politico- quindi la seconda metà degli anni 70.

I personaggi, attori e musicisti, della nostra versione rappresentano, come nella profetica lettura epocale di Gaber e Luporini, i “reduci” di una rivoluzione mancata, forse per eccesso di ideologia e scarsità di concretezza e bisogno reale, oppure semplicemente perché hanno vinto gli altri con le loro regole anti ideologiche basate su consumismo, individualismo e modelli produttivi feroci. I “reduci” finiranno per adeguarsi forse o perlomeno di porsi domande su sé stessi, il proprio futuro, mentre il tempo stringe, gli anni passano, forse ci sono ancora posti da occupare e non ci sarà più tempo per la coscienza collettiva. “A quarant’anni siamo già a raccontare ai nipoti che noi buttavamo tutto in aria…”

I reduci incarnano il pensiero gaberiano attraverso i conflitti di visioni contrapposte, nonostante le esperienze ancora condivise, ma destinate a divergere nel futuro. C’è chi è meno lucido, ancora combattivo, se non combattente, deluso, incazzato, si rifugia nel passato e nei sogni. Sono quelli che guardano all’indietro. Ci sono anche quelli  più analitici, disposti a fare i conti con quel presente che hanno combattuto sino a ieri. Accettano l’onda nuova, ma sino a un certo punto. Compromessi forse sì, ma contro la DC! Guardano in avanti con sospetto.

Ho voluto mantenere i riferimenti storici dell’epoca, perché mi paiono efficaci. E’ un testo molto politico, forse il più politico del teatro canzone, perché Gaber e Luporini fanno i conti definitivi con il 68 e profetizzano (piuttosto in anticipo) la deriva ideologica e non solo dei movimenti (ora Attila fa il consigliere regionale…). In scena ho confermato lo straordinario gruppo di FAR FINTA DI ESSERE SANI con la piccola orchestra MUSICA DA RIPOSTIGLIO e i suoi esplosivi arrangiamenti a miscelare musiche e generi, la voce unica di ANDREA MIRO’, gaberiana per vocazione e ormai per definizione, cantante/attrice dotata di grazia, profondità e presenza, il talento prismatico di ENRICO BALLARDINI, a loro, proprio per dare ancora più peso e valore alle parole e ai contenuti, si aggiungono una coppia di attori di grande forza teatrale come SARA BERTELA’ e GIANLUIGI FOGACCI, tra gli attori più apprezzati della nostra scena teatrale, per uno spettacolo collettivo che sarà leggero e profondo, ironico ed emozionante e che proverà a restituire il grande senso civile, culturale, ma anche spettacolare e popolare di quella straordinaria e indimenticabile esperienza che è stato il teatro-canzone.

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